La prima edizione del Festival CulturaIdentità al Castello Dentice di Frasso
Per tutti quelli che d’estate non indossano una t-shirt rossa, c’è un appuntamento nel cuore del Salento da mettere in agenda: 21- 25 agosto Castello Dentice di Frasso, S. Vito dei Normanni (BR), prima edizione del festival CulturaIdentità.
Ho dato vita ad una quattro giorni con presentazioni di libri per aperitivo (ore 19.30), una mostra a cielo aperto con le opere dei giovani artisti dell’Accademia delle Belle Arti di Bari ed i faccia a faccia serali (ore 21.30).
Aprirò orgogliosamente la rassegna la sera del 21 agosto con Serena Bortone, lady Agorà, uno dei volti più amati di mamma Rai, insieme al nuovo Consigliere di viale Mazzini, Giampaolo Rossi, al coriaceo sindaco di Ascoli, Guido Castelli e all’imprenditore Arturo Artom.
Il 22 l’editore salentino Paolo Pagliaro condurrà la serata con il concerto di un’artista controcorrente, Giuseppe Povia.
Il 24 agosto si parlerà di legittima difesa e di violenza con il Ministro Giulia Bongiorno, che porta avanti questa battaglia con la sua associazione Doppia Difesa.
Insieme a lei un altro passionale esponente del Governo, il sottosegretario alla Difesa Raffaele Volpi, ospite il Presidente di UNAVI, la tenace Paola Radaelli, modera un fine intellettuale come Alessandro Giuli.
Chiude il 25 agosto Giusy Versace donna simbolo di coraggio e positività che verrà intervistata dalla brillante giornalista Monica Setta.
Nello spazio libri il primo giorno à affidato all’acuta ironia di Angelo Crespi che presenterà un inedito della Fallaci (De Piante Editore), il 22 parola alla globalizzazione con Babel di Salvatore Santangelo, il terzo giorno il direttore di Apulia Film Commision, Antonio Parente illustrerà i tanti progetti cinematografici nati in Puglia in questi ultimi anni con un importante intervento, quello dell’onorevole Federico Mollicone della commissione Cultura della Camera (aspettiamo anche l’Assessore alla Cultura della Regione).
Ultimo libro? Diario di una vecchia checca, di una delle penne più politicamente scorrette, Nino Spirlì. Vi aspettiamo nella terra de lu sule, de lu mare, de lu ientu.