Cabiria al d’Annunzio International Arts Festival di Pescara : Edoardo Sylos Labini

Cabiria al d’Annunzio International Arts Festival di Pescara

 

In occasione del d’Annunzio International Arts Festival

 Edoardo Sylos Labini farà rivivere, tra passato e presente,

il primo kolossal del cinema muto Cabiria 

Lunedì 22 luglio alle ore 21,30 Edoardo Sylos Labini, nelle vesti di Gabriele d’Annunzio, darà voce a Cabiria, kolossal del cinema muto senza tempo, le cui didascalie furono scritte dal Vate. L’evento si svolge nell’ambito della quarta edizione del Festival Internazionale dannunziano con la direzione di Giordano Bruno Guerri, rassegna di spettacoli, performance teatrali, artistiche e grandi mostre in cui verranno esposti documenti ed effetti personali del Vate, che aprirà il prossimo 20 luglio a Pescara, con il Premio Campiello e si chiuderà il 31 luglio all’Aurum, con il Premio Vittoriale d’Annunzio 2013.

 

La proiezione avrà luogo nella suggestiva cornice del Piazzale Michelucci dell’AURUM, edificio ricco di memoria, cuore pulsante della città di Pescara, dove si conservano sapori antichi e si producono fermenti sempre nuovi, fruibili da chiunque voglia immergersi nella luminosa atmosfera di questo luogo, una vera e propria “Fabbrica delle Idee” che accoglie prestigiose espressioni artistiche. Le affascinanti immagini della prima grande opera del cinema muto italiano prenderanno forma con la lettura-interpretazione delle didascalie di Edoardo Sylos Labini e saranno musicate dal dj Antonello Aprea sulle melodie dei Pink Floyd, di Wagner, dei Doors e di Chopin: un incontro unico tra passato e presente sotto il cielo stellato di Pescara.

 

L’impegno del Vate nel rendere “meravigliosa” anche la settima arte viene fatto rivivere, dopo il successo dello spettacolo “Gabriele d’Annunzio tra amori e battaglie”, da Edoardo Sylos Labini che reciterà le didascalie del film con l’innovativo stile del Disco Teatro, straordinario format che fonde sonorità classiche e brani contemporanei.

Il progetto, che ha debuttato ad aprile in anteprima nazionale al BA Film Festival di Busto Arsizio ed ha conosciuto lo scorso 8 giugno una meravigliosa rappresentazione presso Il Vittoriale degli Italiani, è stato realizzato in collaborazione con il Museo del Cinema di Torino che ha gentilmente concesso la pellicola originale del film.

 

Fu proprio d’Annunzio, a fronte di un grande compenso economico, a ideare il nome Cabiria, “nata dal fuoco”, e a volerlo come titolo della pellicola, nome della protagonista, rapita e venduta come schiava a Cartagine, che, in procinto di essere sacrificata al dio Moloch, venne salvata da un patrizio romano e dal suo schiavo Maciste.

Girato a Torino negli stabilimenti sulla Dora Riparia e nelle Valli di Lanzo, il film fu un’impresa gigantesca, costata 1.250.000 lire dell’epoca, con l’impiego di migliaia di comparse, tra cui si ricorda l’interpretazione del l’esordiente Bartolomeo Pagano, scaricatore di porto genovese nel ruolo di Maciste, la costruzione di grandiose scenografie e riprese in Tunisia, in Sicilia e sulle Alpi. Innovativo sul piano tecnico con l’uso di panoramiche e carrellate, fu ispiratore per i padri del cinema classico americano, in particolare per Griffith e il suo “Intolerance” (1916).

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